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giovedì 5 febbraio 2015

The Hire /5 Powder keg - Director's Ads


La prima "stagione" di The Hire si conclude con un episodio firmato González Iñárritu. Il tono torna maledettamente serio ( e purtroppo sempre attuale): un reporter (Stellan Skarsgard) fotografa un'esecuzione sommaria effettuata da un gruppo di ribelli/terroristi/narcotrafficanti, ma si fa scoprire e inseguire. Per evitare coinvolgimenti ufficiali le Nazioni Unite decidono di inviare il driver a bordo di una BMW X5 a prelevare il giornalista per portarlo al sicuro. Tutto sembra filare liscio quando la voglia di scoop del reporter non li costringe alla fuga. Durante il tragitto i due si confidano e il giornalista racconta al driver di come sia stata la madre ad insegnargli a "vedere". Una volta giunti in territorio amico il driver si accorge che il suo passeggero non ce l'ha fatta, raggiunto da un proiettile vagante.
Non resta che consegnare i rullini alla stampa e andare a trovare la madre del giornalista per un ultimo saluto, pietoso e sconcertante.

Il titolo stesso dell'episodio, Powder Keg (Polveriera), è una perfetta sintesi di ciò che ci aspetta a livello visivo. Il ritmo frenetico e sincopato e la sgranatura delle immagini sono una inconfondibile firma dello stile di Iñárritu. Clive Owen è così fico che fa venir voglia di comprare una X5 anche a me che odio i SUV per principio.

I primi cinque episodi della madre di tutte le web series si concludono qui, alternando momenti profondi e riflessivi a humour e leggerezza. Il successo fu tale che venne immediatamente autorizzata una sorta di "season 2" incentrata sulle qualità dinamiche della spider Z4. L'elevata qualità autoriale e la capacità di spaziare dal grottesco al cinema di denuncia con estrema semplicità ed efficacia.



2001 - Powder Keg
Prodotto: BMW auto
Regia: Alejandro González Iñárritu

venerdì 12 dicembre 2014

The Hire /4 Star - Director's Ads



Siamo giunti al quarto capitolo delle avventure del driver impersonato da Clive Owen. L'inizio sembra molto simile all'episodio precedente, con il driver che racconta delle sue impressioni circa la prima volta che ha visto una certa donna, la storia prende però immediatamente una piega di ironia feroce che porterà ad un epilogo inatteso e cattivissimo.

Il manager (Michael Beattie, grande doppiatore più che attore) di una prepotente ed egocentrica popstar decide di vendicarsi di tutti i soprusi di quest'ultima assoldando il driver perchè durante il tragitto fra l'hotel e un evento con tanto di red carpet e fotografi assiepati le faccia prendere lo spavento più grande della sua vita.

Clive Owen ci mette del suo guidando come un pazzo per le strade di Los Angeles, letteralmente ballando in macchina a 150 km/h e facendo saltare la macchina in puro stile "Hazzard".
La colonna sonora (Song 2 dei Blur) aggiunge la speziatura finale.

La regia dell'episodio è affidata all'allora emergente Guy Ritchie, che affida la parte di coprotagonista alla moglie, cioè nientemeno che la superstar per eccellenza Madonna, che dimostra notevole autoironia lasciandosi squassare per tutto l'abitacolo della BMW M5 con la quale il driver si presenta all'appuntamento e non rifiutando neppure un finale decisamente sopra le righe.

Il quarto episodio rivela un carattere decisamente diverso, satirico e grottesco più che comico, stile che  - in condizioni del tutto diverse - ritroveremo anche nell'ultimo episodio della seconda serie.

Il quinto sarà invece l'episodio conclusivo della prima serie, la chiusura sarà su toni nettamente più seri e meditabondi anche se, come sempre, ci sarà una bella corsa in macchina.
Stay tuned!


2001 - Star
Prodotto: BMW auto
Regia: Guy Ritchie

martedì 11 novembre 2014

The Hire /3 The Follow - Director's Ads



Continuiamo nell'analisi degli episodi di The Hire, una delle prime e di certo una delle più importanti web series mai prodotte.
Siamo giunti al terzo episodio, sceneggiato nuovamente da Andrew Kevin Walker. L'ironia delle prime de puntate viene momentaneamente accantonata per lasciare spazio ad una caratteristica fondamentale del driver impersonato da Clive Owen: una personalissima, incorruttibile etica.

Il driver viene assoldato da un losco produttore cinematografico (Mickey Rourke, già abbastanza progredito nel disfacimento facciale che ha trasformato in amschera uno degli uomini più belli e fascinosi di Hollywood) per seguire la moglie, supposta fedifraga. La missione viene affidata al Driver dall'assistente, interpretato da Forest Whitaker, e profumatamente pagata in anticipo. Comincia quindi la "lezione di inseguimento" del driver, di cui seguiamo i pensieri. La moglie, una splendida Adriana Lima, svicola a bordo di una Z3 roadster, mentre il Clive per l'inseguimento in città sceglie dal suo nutrito garage una agile 330i coupè.
Quando il driver scopre che la donna sta tentando di tornare a casa dalla madre in seguito alle violenze del marito, restituisce il denaro e rifiuta l'incarico.

La regia dell'episodio è affidata a Wong Kar-wai fresco del suo film di maggior successo, In the mood for love, fra crepuscolo e notte la fotografia si concentra su colori lividi, giallo e blu principalmente, il Driver sempre più attanagliato dal dubbio, la fuggiasca disperata e bellissima.

L'oscillare fra ironia - fino al grottesco - e dramma si rivelerà una delle caratteristiche più azzeccate dell'intera serie. Il prossimo capitolo, inaspettatamente folle e dissacrante cambierà totalmente atmosfera e toni alleggerendo parecchio la tensione. Stay tuned.


2001 - The Follow
Prodotto: BMW auto
Regia: Wong Kar-wai

lunedì 6 ottobre 2014

The Hire /2 Chosen - Director's Ads


Il secondo episodio della serie The Hire ci mostra qualcosa di più sull'enigmatico Driver.
La scena si svolge sempre a New York, dove Clive Owen questa volta deve trasportare un piccolo monaco tibetano appena arrivato via nave (via nave?? Dal Tibet?? e sbarca a New York??) presso l'abitazione di un bonzo locale.
L'auto utilizzata è una BMW 540i, forse perchè il Driver si è stufato di veder bucherellare la sua più prestigiosa e costosa serie 7.
Di primo acchito il piccolo gli consegna una scatola di metallo, da aprire "più tardi". Neanche a dirlo l'auto viene subito inseguita da diverse vetture cariche di figuri poco raccomandabili. Il driver, ovviamente, riesce a seminare tutti ed a portare a termine la missione, andando ben al di là del proprio contratto ed esibendosi in una mossa di karate, il che ci dice che non sa solo guidare bene.

Per questo episodio la regia è di Ang Lee, che divide in quattro capitoli la sua storia: la consegna al porto, un adrenalinico inseguimento in campo aperto, un cervellotico inseguimento all'interno di un labirinto di containers e infine la riconsegna. Il finale riserva una chicca: la misteriosa scatolina di metallo.
Efficacissima la scelta della colonna sonora, musica da camera (di Michael Dyanna, Vita di Pi, Moneyball, Truman Capote con Philip Seymour Hoffman, Little Miss Sunshine)  in contrasto totale con la frenesia delle immagini .
Lo script è di David Carter, sceneggiatore per la TV e per diversi corti, che sarà autore di ulteriori tre gustosissimi episodi del serial BMW.

La BMW films conferma di avere avuto una grande idea: in otto minuti è condensata una intera storia. C'è avventura, c'è mistero e persino un pizzico di tenerezza del Driver verso il piccolo "Chosen one".
Buona visione e a presto con un'altra puntata del nostro viaggio nelle web series del mondo dell' auto!


2001 - Chosen
Prodotto: BMW Auto
Regia: Ang Lee

mercoledì 17 settembre 2014

The Hire ed il suo lascito - Director's Ads


Chiudete gli occhi con me e torniamo indietro di una quindicina d'anni. Siamo nel 1999, ai tempi del web 1.0
Riuscite ancora a ricordare come si navigava ai tempi del modem? Tempi da pionieri in cui in pochi avevano già una DSL, YouTube non era stato ancora nemmeno inventato e l'idea di guardare dei video attraverso il web quasi...futuribile.

Proprio in quel periodo la BMW stava vivendo un momento di appannamento dei fatturati ed era alla ricerca di un'idea per un rilancio in grande stile del marchio. La soluzione venne da un manager americano, Jim McDowell, uno che di sicuro sapeva prendere i propri rischi. McDowell si rivolse alla agenzia di pubblicità Fallon Worldwide che gli propose l'idea di una serie di alcuni cortometraggi da pubblicare sul web. Non si tratta di pubblicità, ma di veri e propri short films, in cui il collegamento con il marchio è dato solo dal modello di auto utilizzato.
Il budget destinato al progetto è di 25 milioni di dollari e la BMW ci crede a tal punto che crea una propria casa cinematografica la BMW films, diretta da David Fincher, fresco di successo planetario con Fight Club.

Il titolo: The Hire il protagonista un driver che in ogni puntata viene ingaggiato per portare a termine una missione impossibile grazie ad un diverso modello di BMW. Il ruolo viene affidato ad un fascinoso attore britannico la cui carriera non è ancora decollata: Clive Owen, affiancato di volta in volta da comprimari di assoluto rilievo internazionale. Ogni episodio viene realizzato da un regista diverso: John Frankeheimer, Ang Lee, Wong Kar-Wai, Guy Ritchie, Alejandro González Iñárritu.
I prmi cinque episodi uscirono nel 2001 ed ebbero un tale successo che la BMW, quasi a furore di popolo, nel 2002 realizza altri tre episodi diretti questa volta da John Woo, Joe Carnahan e Tony Scott.

Il serial ebbe un successo straordinario: The Hire venne ammesso alla collezione permanente del MOMA, BMW e Fallon vinsero un sacco di premi, ed il fatturato della casa dell'elica risalì rapidamente, un raro esempio di pubblicità bella ed efficace al tempo stesso.
Luc Besson vi trasse ispirazione per una serie di film da lui scritti e prodotti intitolata Transporter, che contribuirono non poco a lanciare Jason Statham come star di film d'azione.

La prima pietra era stata posta: oggi le web series spopolano anche grazie a questa esperienza, di eccezionale qualità artistica e tecnica.


Nel 2007 Jim McDowell, passato al brand Mini, ritentò la magia. Esplicitamente ispirato a Supercar, ma con un'estetica anni 70 più simile a Starsky e Hutch. L'idea era che una MINI Cooper ("Coop") in versione californiana e dotata di impianti computerizzati di origine militare aiutasse un baffuto eroe a districare un diabolico complotto.
Minore il budget, meno eclatante l'esito, il serial spicca per ironia e disimpegno.


Più di recente (nel 2010) è la Audi a prendere il testimone per realizzare una web series di sei episodi in occasione del lancio della A1, inititolata The Next Big Thing. Il protagonista designato è nientemeno che Justin Timberlake, nel ruolo di un timido impiegato alle prese con una inattesa avventura tutta donne e motori; inutile dire da dove gli arrivano le maggiori soddisfazioni!

Nelle prossime settimane vedremo nel dettaglio le puntate di The Hire, che hanno dignità di film, ancorchè brevi, ma vi racconterò qualche dettaglio in più anche sugli altri due serial.

Nel frattempo qualcuno mi sa suggerire altre web series realizzate su questo stile?

sabato 8 marzo 2014

Mercedes 500SL - Michael Mann - Director's ads


Michael Mann, per tutti quelli della mia generazione, sarà per sempre associato al serial Miami Vice. Per i più giovani specifico che si tratta di una dei serial televisivi più iconici degli anni 80, ambientato in una Miami già multiculturale dove la cocaina transita a tonnellate., le donne sono sempre facili, le auto costosissime. Insomma un inno alla cultura tamarra, ma anche qualcosa di radicalmente innovativo rispetto agli A-Team e TJ Hooker che popolavano gli schermi in quel periodo.
Mann, peraltro ha dimostrato successivamente di sapersela cavare piuttosto bene anche dietro la macchina da presa con film come Manhunter (il misconosciuto esordio sul grande schermo del personaggio di Hannibal Lecter), e blockbuster come L'ultimo dei Mohicani, Alì, Heat, e il bellissimo Collateral.

La passione di Mann per le granturismo lo ha portato a girare due commercials, uno abbastanza di recente per la Ferrari California, l'altro più indietro nel tempo si pone come un caso più unico che raro nel mondo dell'advertisement e riguarda la Mercedes SL 500.

Nel 2002, probabilmente per rispondere alla strategia di comunicazione messa in atto dalla BMW con il suo serial The Hire, la Mercedes decide di mandare in onda sui circuiti televisivi e anche come promo al cinema un commercial pensato come se fosse il trailer di un film di prossima uscita: Lucky Star. L'operazione è molto sottile: nel video di due minuti e mezzo il marchio Mercedes non viene mai esplicitamente inquadrato, anche se uno dei personaggi principali è una SL 500 convertibile color argento (ovviamente!). Nelle intenzioni, infatti, il commercial non deve "banalmente" cercare di convincere il pubblico ad acquistare un'auto, ma restituire l'emozione e l'eccitazione che si provano al volante della SL 500.

Il film, di genere spionistico, si intuisce incentrato sulla figura di Mister H (Benicio del Toro, che dà fondo alle sue rilevanti riserve di charme), un uomo la cui fortuna in borsa e nel gioco d'azzardo è così sospetta da attirare l'attenzione dei servizi segreti, da cui tenta di fuggire a bordo della propria inseparabile Mercedes.
La sottigliezza del gioco risiede anche nel titolo: come tutti sapete il marchio della Mercedes è una stella a tre punte, che rappresenta la "buona stella" che porta a Mister H la sua incommensurabile fortuna (oltre a  una splendida ragazza, la cantante Ana Cristina, di origine cubana ma emigrata - guarda un po' - a Miami fin dall'infanzia).
La Mercedes in un primo momento non escluse a priori la possibilità di realizzare sul serio il film a cui si referisce il trailer-pubblicità, immagino che siano venuti a più miti consigli parlando di budget...

Anche rispetto a quanto fatto in precedenza dalla BMW, mi pare che l'operazione possa dirsi riuscita: non è una scopiazzatura di The Hire, ma una vera e propria opera di concorrenza anche sul piano della creatività.
Ma, si dirà il lettore, perchè The Talking Mule ci parla della BMW e di The Hire come se già sapessimo di che si tratta? Si tratta di una basso stratagemma: ne parleremo nelle prossime settimane e vi prometto che ce ne saranno da leggere delle belle, stay tuned!


2002 - Lucky Star
Prodotto: Mercedes 500 SL
Regia: Michael Mann

giovedì 10 ottobre 2013

Dior - L.A.dy Dior - Director's Ads


Benchè realizzato al di fuori dalla campagna 2011 per la Lady Dior, a chiosa di questa serie di post mi pare valga la pena segnalare questo ulteriore corto che vede ancora una volta protagonista Marion Cotillard per la regia di John Cameron Mitchell (che già aveva realizzato Lady Grey London).
In questo breve film vediamo una Cotillard nel ruolo di una sè stessa in crisi da stress alle prese con un impresario insensibile sullo sfondo di una coloratissima e spietata Los Angeles: un mondo in cui si vernicia l'erba perchè sia più verde (anche di quella del vicino) e persino una crisi di nervi viene sfruttata come geniale mossa di marketing.

La fotografia, luminosissima, è di Frank DeMarco che nel 2011 ha infilato un filotto con il promo dark ed elegante di Lady Grey London (sempre con Mitchell, come abbiamo visto), il crepuscolare Margin Call di cui ho parlato l'anno scorso, e infine questo scanzonato L.A.dy Dior: un'ottima annata!

Il video è molto divertente, una degna chiusura per questa serie di "Director's Ads" dedicati alla Dior Lady.


2011 - L.A.dy Dior 
Prodotto: Lady Dior
Regia: John Cameron Mitchell
Fotografia: Frank DeMarco

giovedì 3 ottobre 2013

Dior - Lady Rouge - Director's Ads


La carrellata sulla serie di corti/video promozionali dedicati alla Lady Dior, uno dei simboli più caratteristici della Maison francese, con protagonista Marion Cotillard si conclude con questo Lady Rouge.

La clip, che è in realtà la seconda della serie, è diretta da Jonas Akerlund, regista specializzato in video musicali  (ha lavorato con Roxette, Smashing Pumpkins, Madonna, U2, Prodigy, Christina Aguilera, Lady Gaga, Rammstein...e molti altri!), pur essendosi cimentato anche in alcuni - dimenticabili - lungometraggi, e non disdegnando la pubblicità.


Nello stile il video è molto simile a un video musicale vero e proprio, in una New York notturna la Cotillard interpreta due distinte anime di "rouge", legate dalla stessa canzone (dei Franz Ferdinand): The Eyes Of Mars. Il riferimento, piuttosto esplicito, a Eyes of Laura Mars di Irvin Kershner crea una circolarità fra musica e cinema, in cui la canzone dei Franz Ferdinand che fa da colonna sonora al video si riferisce al film, il quale a sua volta conteneva una colonna sonora piena di brani pop.
Semiologia a parte la Cotillard offre un'ottima prova come rockeuse,  sarà tutto merito della straordinaria borsetta?



2011 - Lady Rouge
Prodotto: Lady Dior
Regia: Jonas Akerlund
Theme song: Franz Ferdinand

martedì 24 settembre 2013

Dior - Lady noire affair - Director's ads


Come promesso proseguiamo nella carrellata dei commercials dedicati alla Lady, l'iconica borsa Dior, con protagonista Marion Cotillard.
Il primo capitolo della serie è Lady Noire, un classico intrigo che vede Marion coinvolta in un intrigo a Parigi, armata di una Lady nera dal contenuto misterioso (e griffatissimo), e con tanto di colpo di scena finale.

Il corto è realizzato da Oliver Dahan, regista di video (suoi alcuni famosi clip per i Cranberries, come Salvation e Animal Instinct), ma anche di cinema (I fiumi di porpora 2 con Jean Reno, ma anche l'atteso Grace di Monaco con Nicole Kidman nei panni di Grace Kelly, in uscita a novembre, mi pare)

Il regista si diverte a fare il verso a Hitchcock, con inquadrature che si stringono sugli occhi, e in cui l'insistere su un semplice particolare riesce a infondere una suspense insostenibile, anche grazie alla sapiente uttilizzo della musica.

Marion è, come sempre, bellissima e si esibisce in rischiose acrobazie come scalare la Tour Eiffel e correre con tacco 12 sull'asfalto bagnato, scena per cui spero abbia chiesto ed ottenuto un cospicuo bonus, o almeno una vantaggiosa assicurazione infortuni!

Il capitolo successivo sarà invece dedicato al colore rosso, ma ne riparleremo la settimana prossima!




2011 - Lady Noire Affair
Prodotto: Lady Dior
Regia: Olivier Dahan
Fotografia: Alex Lamarque

martedì 17 settembre 2013

Dior - Lady Grey London - Director's Ads


Lady Grey London è l'ultimo dei clip realizzati fra il 2010 ed il 2011 dalla Maison Dior per promuovere la borsa Lady, uno dei prodotti più iconici del marchio.
Di Lady Blue Shangai abbiamo già parlato qualche giorno fa, dei primi due capitoli "Black" e "Rouge" ci occuperemo prossimamente.
Lady Grey London, opera del regista ed attore texano John Cameron Mitchell non è solo un commercial molto riuscito, è anche un corto in tre atti di valore artistico assoluto, nel quale le carte dei generi cinematografici vengono mischiate in continuazione.

Il corto si giova dell'ottima prova di Ian McKellen, Russell Tovey (attore televisivo inglese) e di una Marion Cotillard che mai come qui incarna lo spirito della donna Dior: seduttrice e irraggiungibile sì, ma anche sensibile, compassionevole e capace di spingere gli uomini oltre i propri lmiti (cosa si potrebbe chiedere di più a una donna?)

La scena nel camerino, oltre al pregio di rivelare al mondo come si usano le giarrettiere maschili, è sinceramente commovente, ma non vi voglio rovinare il gusto della visione, ribadisco solo che il film è un finale in crescendo per la serie Lady Dior. Non vi tedio oltre, godetevi lo spettacolo!




2011 - Lady Grey London
Prodotto: Lady Dior
Regia: John Cameron Mitchell
Art Director: Robert Lussier
Musica: David Essex