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mercoledì 5 giugno 2013

Funerale a berlino - Almost Bond/2



Qualche tempo fa ho introdotto il personaggio di Harry Palmer, un agente segreto creato da uno dei produttori di 007 basandosi sui romanzi di Len Deighton e magistralmente interpretato da Michael Caine.
Prodotta ancora da Harry Saltzman, questa volta insieme a Charles Kasher, come già accaduto per il franchise di 007, la pellicola rappresenta il tentativo di industrializzazione del prodotto il cui prototipo di successo è Ipcress.


Per la storia si pesca nuovamente dai romanzi di Leighton (il libro di Funerale a Berlino precede il film di soli due anni), confermato Caine nel ruolo del protagonista, confermata anche parte della crew tecnica, fra cui l'immarcescibile Ken Adam. La regia, anello debole del primo capitolo (non per la qualità del prodotto, ma solo per i rapporti fra director e produzione) viene affidata a Guy Hamilton, reduce dal successo di Golfinger,futuro regista di ulteriori tre capitoli di 007, e - cosa ancora più importante - ex membro del servizio segreto inglese di stanza in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale, esperienza che si rivela importante in diverse scene del film nelle quali Hamilton si stacca dallo script per improvvisare alcuni dettagli più "veri".

La trama è piuttosto intricata, piena di enigmi, doppi inganni e trappole. L'azione si svolge quasi interamente nella Berlino divisa in due dal muro (ricorrente il cartello YOU ARE LEAVING THE AMERICAN SECTOR, non so se per vezzo british o semplicemente perchè i segnali erano piazzati ovunque), e l'azione si fa un pochino più spettacolare: nell'universo di Palmer conta sempre più il cervello della pistola, però le rivoltelle iniziano a comparire in modo più ricorrente.



Il fascino femminile è affidato (per caso, la parte avrebbe dovuto essere di Anjanette Comer, che si ammalò all'ultimo momento) alla attrice tedesca Eva Renzi (Evelyn Renziehausen, per l'anagrafe), all'epoca poco più che ventenne, che interpreta la spia israeliana Samatha Steel. Qualche anno più tardi ritroveremo l'attrice in L'uccello dalle piume di cristallo di Dario Argento.
Michael Caine è di nuovo Harry Palmer, disincantato e indisciplinato; in questo contesto non riesce a sviluppare il suo amore per la gastronomia, ma in compenso è impeganto ina lcune divertenti dispute verbali con il colonnello Stock, un pezzo grosso del KGB intepretato dall'attore austriaco Oskar Homolka, il cui personaggio comparirà nuovamente nel capitolo successivo: Un cervello da un miliardo di dollari.


Contrariamente al suo predecessore, Funerale a Berlino non ha ricevuto grosse nominations nè premi prestigiosi, che tuttavia avrebbe meritato. E' infatti una spy-story complicata e appassionante ambientata nella città che più di ogni altra è associata ad un immaginario di trame di servizi segreti di mezzo mondo, ben diretta e ottimamente recitata. Allo stesso modo di Ipcress, si tratta di una pellicola che andrebbe rivalutata e recuperata alla gloria che merita. Nel prossimo post, vi racconterò qualcosa del terzo film di Palmer, a cui seguirà un silenzio artistico di più di venti anni!


1966 - Funerale a Berlino (Funeral in Berlin)
Regia: Guy Hamilton
Scenografia: Ken Adam
Fotografia: Otto Heller
Sceneggiatura: Evan Jones

martedì 21 maggio 2013

Ipcress - Almost Bond/1


Una sera di qualche tempo fa, mentre spulciavo la filmografia di Michael Caine (ebbene sì, a volte passo così le mie serate e mi piace pure!), mi sono imbattuto in qualcosa di inaspettato. Una vera e propria saga dedicata ad un agente segreto, creata dalle stesse persone che hanno contribuito a creare il mito di James Bond, e per di più negli stessi anni. Ce n'era più che abbastanza per attirare la mia attenzione, così dopo qualche settimana dedicata al reperimento dei film ed all'approfondimento del personaggio e della produzione, ho deciso di raccontarvi qualcosa di Harry Palmer l'altra faccia della medaglia Bond.

Siamo nel 1965, la saga Bond sta giungendo al quarto capitolo (Thunderball); Harry Saltzman, il produttore socio di Albert Broccoli nella EON, si imbatte in un romanzo di Len Deighton, La pratica Ipcress, e lo passa a diversi sceneggiatori perché ne traggano un film. Dopo vari passaggi di mano lo script finale è opera di Bill Canaway e James Doran; la regia viene affidata al canadese Sidney J. Furie, con il quale però Saltzman si trova spesso in disaccordo, al punto che Furie verrà licenziato ed il film portato a conclusion dal montatore Peter R. Hunt, che aveva già lavorato al montaggio dei primi quattro film di 007 e sarà regista del bello quanto sfortunato Al servizio segreto di sua maestà.
Le musiche sono firmate da John Barry e le scenografie da Ken Adam, collaboratori storici del franchise di 007.

Len Deighton insegna a Michael Caine a rompere le uova

L'occhialuto personaggio di Deighton, benchè altrettanto inglese, è quasi l'opposto di Bond: vive con un magro stipendio in un appartamento a Notting Hill (che all'epoca non era chic, era solo shabby). E' stato reclutato nel servizio segreto per "espiare" qualche affare poco pulito concluso mentre era in Germania alla fine della seconda Guerra Mondiale, non ama la violenza nè le armi (in realtà neanche Bond, all'inizio). In compenso è un gourmet (Deighton è un grande appassionato di cucina, argomento sul quale ha scritto diversi libri), benchè sia costretto a fare la spesa al supermercato (niente caviale e Bollinger millesimé) ed è un grande esperto di musica classica. Come Bond, ha la passione per le donne.

Rispetto a quelli di 007 il registro dei film è molto più serio. Siamo in pieno guerra fredda ed il mondo è diviso in due dalla cortina di ferro. Intrighi e tradimenti sono all'ordine del giorno. In questo senso l'atmosfera è simile a quella del recente La talpa, con gli agenti segreti che "cambiano parte" senza più domandarsi cosa è giusto o sbagliato, badando solo a chi offre di più.

Micahel Caine e Sue Lloyd

Oltre a Michael Caine nel ruolo del protagonista, troviamo l'inglesissimo Gordon Jackson (il colonnello Cowley della mitica serie TV inglese The professionals) nella parte dello sfortunato collega Carswell. Il fascino feminile è rappresentato dalla modella e attrice Sue Lloyd nel ruolo dell'agente Jean Courtney, ruolo che fra l'altro riprenderà trent'anni dopo in All'inseguimento della morte rossa.

Qualche curiosità: nella scena in cui Palmer cucina le mani non sono quelle di Caine, bensì dello stesso Deighton, lo scrittore-gastronomo, molto più inquietante è invece la notizia riportata da Wikipedia, secondo cui la procedura di lavaggio del cervello mostrata nel film trae ispirazione da una metodologia sviluppata  realmente nell'ambito del programma MKULTRA della CIA.

Contrariamente a quanto successe per i film di 007, il franchise di Harry Palmer venne apprezzato anche dalla critica: il film vinse due BAFTA (miglior film e miglior scenografia) e fu tra i candidati alla Palma d'Oro a Cannes.

Il successo riscosso della pellicola si concretizzò in due sequel realizzati negli anni immediatamente successivi, e in altri due film realizzati negli anni 90, con un produzione completamente diversa, ma conservando Michael Caine come protagonista. Ve ne racconterò qualcosa nelle prossime settimane.



1965 - Ipcress (The ipcress file)
Regia: Sidney J. Furie
Montaggio: Peter R. Hunt
Scenografie: Ken Adam
Musiche: John Barry