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venerdì 8 febbraio 2013

Zero Dark Thirty - Seek and destroy


Il team Kathryn Bigelow  - Mark Boal, dopo aver stupito il mondo con The Hurt Locker, rigioca la carta del thriller militaresco raccontando, con uno stile al limite del documentaristico, la storia della individuazione di Osama Bin Laden da parte della CIA e della azione di seek and destroy condotta nella cittadina di Abbottabad in Pakistan. L'operazione, se dal punto di vista storiografico può definirsi rigorosa - al punto da aver generato grandi polemiche durante la recente campagna elettorale presidenziale degli USA e aver dato origine ad una indagine da parte del Congresso - dal punto di vista emotivo non convince quanto il lavoro precedente.

James Clarke - Dan: raccoglie le informazioni

La trama
Siamo nel 2003: Maya, giovane agente assunta dalla CIA al termine del percorso di studi, viene inviata in Pakistan in un campo di prigionia supersegreto dove membri di Al Quaida vengono internati ed interrogati ricorrendo a tecniche di tortura. Lo scopo è quello di smantellare la rete terroristica e prevenire l'attuazione di nuovi attentati terroristici. Il lavoro di Maya consiste nella raccolta di informazioni e nella loro analisi al fine di ricostruire la struttura dell'organizzazione e l'identità dei membri di spicco, spesso coperta attraverso il ricorso a nomi di battaglia. La cattura di Bin Laden diviene per Maya una ossessione che si porta appresso per più di dieci anni, fino a quando - in modo un po' fortuito - non riesce ad individuare il portaordini di fiducia dello sceicco e - seguendolo - a scoprirne il nascondiglio.

Jessica Chastain - Maya: analizza le informazioni

Gli attori
Jessica Chastain (The tree of life, The help, Lawless) dà dell'agente Maya una interpretazione molto intensa. Un vero fiore d'acciaio, sensibile ma proiettata verso l'obiettivo come gli uomini raramente fanno. Alla fine persino la cattura di Bin Laden diventa una questione personale più che un obiettivo strategico della guerra al terrore. Donne così è meglio che stiano dalla parte dei buoni, credetemi.
Jason Clarke e Joel Edgerton sono rispettivamente un agente della CIA specializzato in interrogatori diciamo "estremi" ed il comandante del plotone di specialisti che assaltano il "compound" dove si nasconde il terrorista. Curioso che in un film su una grande ossessione degli Stati Uniti, entrambi i ruoli maschili più importanti siano affidati ad australiani.
Altri attori che qua e là compaiono a illuminare di bravura lo schermo, sia pure in ruoli minori, sono Mark Strong, James Gandolfini, Kyle Chandler e Scott Adkins.

Joel Edgerton - Patrick: trova e distrugge

Il giudizio
Se in The Hurt Locker veniva mostrata la guerra con i suoi effetti psicologici da un punto di vista insolito (quello degli artificieri)  e si usciva dal cinema con la sensazione di avere assistito a qualcosa di estremamente violento ma "autentico", Zero Dark Thirty  pur nella sua fedeltà ai fatti manca di quella tensione morale che coinvolgendo lo spettatore gli fa "vivere" la situazione. A questo punto tanto valeva fare direttamente un documentario. 
Il film non è così violento come credevo leggendo le prime recensioni, diciamo che dal liceo in su si può vedere senza problemi; la ricostruzione di diversi attentati (Afganistan, Londra, l'hotel Marriot di Islamabad) è chirurgica, ma i personaggi non riescono neppure ad indignarsi: vengono semplicemente mostrati arrabbiati o abbattuti per non essere riusciti ad evitarli, come fosse un semplice insuccesso sul lavoro. La CIA da una parte e Al Quaida dall'altra, ognuno fa il proprio (sporchissimo) lavoro, ma la differenza qual'è?
 La grande interpretazione della Chastain viene vanificata dalla mancanza di pathos (se non nella parte della individuazione del terrorista attraverso il cellulare), da motivazioni dei personaggi piuttosto superficiali e da un messaggio che...ecco appunto: con quale riflessione in testa siete usciti dalla sala dopo averlo visto?


2013 - Zero Dark Thirty
Regia: Kathryn Bigelow
Fotografia: Greig Fraser
Scenografie: Jeremy Hindle
Sceneggiatura: Mark Boal


giovedì 6 dicembre 2012

Zero Dark Thirty - Read and be ready


Gli appassionati dei film di guerra dovrebbero tutti aver visto The Hurt Locker di Kathryn Bigelow (Pointbreak, Strangedays), non solo perchè fu un vero "caso" nella storia del cinema, che partendo da un budget di "soli" quindici milioni di $ vinse ben sei Oscar sbaragliando inaspettatamente  la concorrenza di blockbusters come Bastardi senza gloria, Avatar, An education e Up, ma soprattutto perchè dà una rappresentazione assolutamente veritiera (in spirito, non sempre è realistica) di cosa significa operare in teatri di operazione così complicati come l'Iraq. Per chi apprezza il coté artistico ed esistenziale, invece, è la perfetta parabola del credere ai propri sogni: la regista Bigelow ed il giornalista-sceneggiatore Mark Boal grazie al successo di un film quasi autoprodotto si sono guadagnati da parte della Annapurna Pictures di Megan Ellison (figlia del fondatore di Oracle Larry Ellison) un'apertura di credito di ben cinquanta milioni per girare Zero Dark Thirty, una sorta di docufiction sull'operazione che ha portato all'uccisione di Osama Bin Laden.


Il titolo del film riprende un espressione militaresca per indicare "il cuore della notte", il momento in cui vengono sferrate le operazioni top secret. Il progetto ha radici piuttosto antiche perchè regista e sceneggiatore hanno lungamente lavorato ad uno script sulla battaglia di Tora Bora, la località dell'Afganistan dove si suppone sia rimasto nascosto Bin Laden dopo l'invasione da parte degli Stati Uniti. La notizia dell'uccisione dell'uomo più ricercato del mondo ha scompaginato i piani, facendo sì che l'attenzione si spostasse su una delle operazioni di search and destroy più lunghe della storia (virtualmente dal settembre 2001 fino al maggio2011). Il lavoro di documentazione  non è di certo andato perduto ed il film promette di essere una ricostruzione dei fatti tanto fedele che il Presidente Obama è stato addirittura accusato di aver concesso alla Bigelow l'accesso a documenti classificati; l'argomento è stato a più riprese utilizzato durante la recente campagna elettorale, tuttavia non sono emerse prove a suffragio delle accuse portate. 



Se in The Hurt Locker Bagdad era stat ricostruita in Giordania, in Zero Dark Thirty il Pakistan ed in particolare il famoso compound di Abbottabad sono stati ricreati a Chandirgah in India, dove - per non farsi mancare nulla - vi sono state proteste detatte da odio anti-pakistano (un po' come se girassero un film sul Grande Torino nella sede della Juve...è una cosa che non si può fare!).

Gli interpreti principali sono Joel Edgerton, già apprezzato in Warrior e prossimamente ancora sugli schermi con Il grande Gatsby, e Jessica Chastain (The tree of life, The Help, Lawless).

La Bigelow è donna di grande capacità e con i piedi molto per terra, se il film - come credo - manterrà ciò che promette si tratta di una potenziale pietra miliare nel genere del war movie.
Previsto in uscita per il 10 gennaio per chi - come me - non sa resistere ai film di guerra o a quelli di ricostruzione storica.





2013 - Zero Dark Thirty 
Regia: Kathryn Bigelow
Fotografia: Greig Fraser
Scenografie: Jeremy Hindle
Sceneggiatura: Mark Boal