lunedì 30 luglio 2012

Uno squalo al cinema - Meravigliosa (la luna)



Vista la canicola estiva e la conseguente scarsa voglia di starmene in casa a spulciare film in cerca di scene con la Citroën DS da sottoporvi, torniamo ai meno impegnativi video musicali!

Questa settimana vi faccio vedere un divertente video del fascinoso Francesco Renga: Meravigliosa (la luna).
Il video, realizzato dai Manetti Bros, è ambientato in una surreale bottega di barbiere, ed è perfettamente in linea con l'ironia del testo.


Per gli appassionati di DS come me, all'inizio ed alla fine appare una vera rarità: la DS cabriolet a quattro porte.
La versione cabriolet della DS prodotta dalla Citroën è tradizionalmente a due porte, ma già negli anni 60 il carrozziere tedesco Reutter proponeva una trasformazione di una "normale" DS in cabriolet. Più di recente la stessa operazione viene offerta da un'officina di Venaria Reale, vicino a Torino.

Il fascino di Renga a fianco del fascino di una DS più speciale delle altre, una bella canzone, la regia mai banale dei Manetti Bros. Insomma accattatev'illo, avete più di un motivo per non restare delusi!



Meravigliosa (la luna), Manetti Bros., 2004

giovedì 26 luglio 2012

Si vive solo due volte - Waiting for Skyfall / 5



"You only live twice
Once when you're born
And once when you look death in the face"
(Ian Fleming)

Se con Goldfinger i produttori Saltzman e Broccoli avevano blandito (con successo) il pubblico americano e con Thunderball quello europeo, Si vive solo due volte rappresenta la captatio benevolentiae del peraltro già entusiasta pubblico giapponese. Ambientazione e personaggi sono quasi tutti giapponesi, incluse le bond girls, su cui tornerò fra poco. La sceneggiatura si segnala per essere firmata nientemeno che da Roald Dahl, celeberrimo autore de La fabbrica di cioccolato. Il dettaglio riveste una certa importanza perchè da questo film in poi i libri di Fleming costituiranno più che altro una traccia che gli sceneggiatori hanno licenza di rimaneggiare in modo anche piuttosto pesante.
Un problema collaterale è il rispetto della cronologia fra i vari episodi, in realtà sempre stato trascurato dalla EON (che forse temeva un "effetto telefilm"). Nella saga letteraria, addirittura, Si vive solo due volte segue e completa Al servizio segreto di sua maestà la regina, che nella filmografia invece segue questo. Insomma, un gran pasticcio!
L'arma dell'(auto)ironia inizia a venire parecchio appuntita, basti citare il make-up "giapponese" a cui viene sottoposto Connery, assolutamente ridicolo.


Mie Hama - Kissy Suzuki

Nonostante l'innesto di un nuovo regista, Lewis Gilbert (Affondate la Bismarck!, Alfie), la produzione ed il cast possono andare ormai ad occhi chiusi. Ritroviamo quindi i soliti M, Q, Moneypenny (sexyssima in divisa da ufficiale di marina). Sean Connery ormai "è" Bond e può permettersi di recitare come se scendesse a comprare il giornale: in pieno relax.
Gli immancabili gadgets sono per una volta solo parzialmente opera di Q, in omaggio alla raffinatezza tecnologica giapponese. L'impero britannico si difende con un rilevatore tascabile di combinazioni per casseforti e soprattutto con la "Piccola Nelly", un elicottero ultraleggero e dotato di mitragliatrici, missili, lanciafiamme e altre armi. 007 se lo fa recapitare riposto in due voluminose valige direttamente a Tokyo. Il servizio segreto giapponese non sfigura sfoggiando una Toyota 2000GT spider pluriaccessoriata e le sigarette lanciarazzo, che sparano un dardo esplosivo poco dopo essere state accese.

Karin Dior - Helga Brandt

Le ragazze del Sol Levante non fanno affatto rimpiangere le supermiss dei film precedenti;
Mie Hama interpreta l'agente Kissy Suzuki, minuta ma pericolosa. Agente molto efficiente, purtroppo farà la fine di tutte quelle che si avvicinano troppo a Bond: muore, avvelenata al posto di 007. La Hama parlava molto male l'inglese e la produzione decise di tagliare la sua parte, che risulta in effetti un po' sacrificata (e farla doppiare?!).
Karin Dior rappresenta l'europa del continente. E' il "numero 11" della Spectre, l'infida ed assassina Helga Brandt. Pensare che Hitchcock in seguito la farà recitare  nel ruolo di una cubana, ma lui è IL maestro! Alle cattive spetta sorte persino peggiore delle bond girls "buone": Helga finisce divorata dai piranha di Blofeld (di cui per la prima volta si vede il volto, quello sfigurato da una lunga cicatrice di Donald Pleasence).
Ultima in ordina di apparizione è Akiko Wakabayashi, in quegli anni all'apice della carriera. Il personaggio che interpreta è quello di Aki, agente segreto che sposa (per finta) uno 007 truccato da pescatore giapponese. Bellissima donna, è stata una delle attrici giapponesi più famose degli anni 60. Indovinate in quale genere di film era specializzata? Ebbene sì, proprio quelli di Godzilla!

Akiko Wakabayashi - Aki

La canzone che fa da tema al film è, in perfetto accordo con il pattern classico, You Only Live Twice, cantata da Nancy Sinatra. Una delle canzoni migliori dell'intera serie, a mio avviso.
I titoli di testa sono oormai stabilmente territorio riservato di Maurice Binder. Nessuna variazione degna di nota rispetto al suo consueto stile, il tema portante questa volta sono gli ombrellini giapponesi, il fuoco e la lava che richiama le scene finali.

Con questo film dovrebbe (condizionale d'obbligo, con il senno del poi) concludersi l'era del James Bond di Connery, che all'uscita del film annunciò la sua intenzione di non interpretare più 007, lasciando un difficile compito sia alla produzione, nell'individuazione di un degno successore, sia a quest'ultimo nel soppiantare l'immagine di Connery nel cuore del pubblico. L'esito di tutto questo complicato processo ve lo racconterò nella prossima puntata, dedicata a On Her Majesty' Secret Service, il film forse più controverso dell'intera serie.





1967 - You only live twice (Si vive solo due volte)
Regia: Lewis Gilbert
Scenografia: Ken Adam
Costumi:  Eileen Sullivan




lunedì 23 luglio 2012

Uno squalo al cinema - Munich



Quaranta anni fa esatti, alle olimpiadi di Monaco, il gruppo terroristico palestinese Settembre Nero massacrò, all'interno del villaggio olimpico, ben undici atleti israeliani. Il governo israeliano come reazione organizzò l'operazione segreta "Collera di Dio": un gruppo di agenti del Mossad venne incaricato di trovare ed uccidere i responsabili del'eccidio.

Munich di Steven Spielberg racconta questa storia, basandosi sul libro Vengeance del giornalista canadese George Jonas. Il film, candidato a ben cinque premi Oscar, non ne vinse neanche uno ma rimane un' opera interessante e realizzata benissimo. L'artmosfera anni 70 è strepitosa (alle sue numerose fan consiglio di non perdere Daniel Craig in camicia attillata optical).

La pellicola è ambientata in Israele, Libano, a roma, Parigi, Atene e New York. Le scene di esterni di Roma e Parigi furono in realtà girate a Budapest, che conserva un'aria più seventies.

Non manca, nelle scene parigine una DS 21 nera, elegantissima, che potete ammirare nella scena qui sotto. Questa sequenza dice assai poco del film, ma la DS si vede benissimo!



Munich, Steven Spielberg, 2006

giovedì 19 luglio 2012

Thunderball: operazione tuono - Waiting for Skyfall / 4



Con Thunderball  la serie di 007 si conferma una vera e propria corazzata del cinema di intrattenimento basato su un mix di avventura, locations esotiche, eleganza british e belle donne.
L'ambientazione torna esotica, alle isole Bahamas. Si tratta di una storia così tipicamente "James Bond" che avrebbe dovuto essere addiritttura utilizzata per il primo film della serie, tuttavia a causa di una diatriba sui diritti d'autore con Kevin McClory (co-autore del soggetto originale insieme a Fleming), si dovette aspettare qualche anno prima di girare il film. McClory riuscirà comunque a fare il "suo" film nel 1983 con Mai dire mai, uno dei rari Bond "apocrifi", cioè non prodotti dalla EON di Broccoli.

Molly Peters - Patricia Fearing
Il film è sia esteticamente che a livello narrativo l'archetipo di 007. James Bond in questo caso è impegnato a salvare il  mondo dalla minaccia atomica messa in atto dalla SPECTRE. Il cattivo principale è Adolfo Celi nel ruolo di Emilio Largo, uno dei vilain più iconici di tutta la serie (by the way lo si ritrova nella parodia OK Connery, di cui ho già parlato qui).
Alla sezione Q ormai sono scatenati: oltre alla Aston Martin DB5 già comparsa in Goldfinger, in Thunderball 007 ha in dotazione: un jet spalleggiabile riposto nel bagagliaio dell'auto, un respiratore subacqueo tascabile, una pastiglia leggermente radioattiva per essere sempre localizzabili, una macchina fotografica ad infrarossi con contatore geiger integrato e un motore subacqueo con respiratore (omologo del jet). La cosa davvero incredibile, però, è l'apparizione di Q  (Desmond Llewelyn) in versione tropicale con cappellino di paglia e camicia hawaiana!
Anche Largo dispone di notevoli gadgets, fra tutti una nave scomponibile in due pezzi con la prua che diventa un aliscafo ed un piccolo sottomarino per il trasporto delle...bombe atomiche!

Claudine Auger  - Domino Derval
Atomiche anche le Bond girls: nella rete di 007 cadono, in ordine cronologico, la bionda Patricia Fearing (Molly Peters) infermiera nella beauty farm dove Bond viene spedito a ricaricare le pile; l'agente segreto bahamense Paula Caplan, che sacrifica la propria vita pur di non tradire 007. Il personaggio è interpretato dalla bella attrice giamaicana Martine Beswick, già comparsa anche in Dr. No ma in un ruolo differente.
La Bond girl principale è la deliziosa Claudine Auger, Miss Francia 1958, nel ruolo di Domino (Dominique) Derval. Il personaggio da lei interpretato in origine si chiamava Dominetta Palazzi, ma quando la produzione vide la Auger prese subito la decisione di cambiarlo in una francese, pur di metterla a proprio agio. Il risultato è una Domino, sensuale ma coraggiosa e pronta all'azione quando serve.

Martine Beswick - Paula Caplan
Luciana Paluzzi, seconda Bond girl italiana in quattro film, interpreta Fiona Volpe, killer collaboratrice di Largo. Osservate con attenzione le sue splendide acconciature anni 60, molta lacca è stata sacrificata per loro! Fiona è una bond girl atipica perchè è e rimane cattivissima anche dopo essere andata a letto con Bond (ed ha persino la indelicatezza di farglielo esplicitamente notare, ragazzaccia!). La Paluzzi, che poteva vantare collaborazioni con grossi nomi come Lang e De Sica, fu provinata per il ruolo di Domino (che come sappiamo avrebbe dovuto essere italiana), anche se come abbiamo visto la Auger fece piazza pulita della concorrenza  riuscì comunque a conquistare un ruolo forse meno prestigioso, ma di certo più interessante. In fondo i cattivi sono quasi sempre più interessanti!

Luciana Paluzzi - Fiona Volpe
La canzone tema del film, Thunderball è cantata da Tom Jones (venticinquenne, ebbene sì, anche lui è stato giovane), e prosegue sullo standard fissato con Goldfinger: titolo e versi della canzone riprendono il titolo del film.
I titoli di testa tornano appannaggio di Maurice Binder, che non li mollerà più per i successivi trent'anni  fissando un vero e proprio modello: sagome nere di donne o di personaggi del film (in questo caso i sub) che si muovono su sfondi di colore saturo, con richiami ad elementi caratteristici della pellicola, in questo caso le scene subacquee.
La cifra spettacolare dal film è data dal numero e dalla lunghezza delle scene sotto al mare: il primo incontro di Bond e Domino, la vasca dei pescecani in cui Largo rinchiude 007 e la lunga e violentissima battaglia a colpi di fiocina e coltello fra gli uomini dei servizi segreti e gli agenti della SPECTRE.

La regia torna a Terence Young, meno portato alle scene d'azione rispetto a Guy Hamilton. Il ritmo del film è comunque molto più serrato rispetto a Dalla Russia con amore, mantenendo un ottimo equilibrio fra azione e dialogo.
Il capitolo successivo Si vive solo due volte dovrebbe segnare la conclusione della collaborazione fra la EON e Sean Connery, ormai davvero preoccupato di essere percepito dal pubblico soltanto come "l'attore che fa James Bond". Ma nella vita, come nei romanzi di 007, l'imprevisto è sempre dietro l'angolo: non si dovrebbe mai dire "mai più"!





1965 - Thunderball (Thunderball: Missione Tuono)
Regia: Terence Young
Scenografia: Ken Adam
Costumi (wardrobe designer):  Anthony Mendleson





lunedì 16 luglio 2012

Uno squalo al cinema - Gattaca


Uno squalo al cinema, per chi non ne fosse al corrente è la rubrica dedicata a film, pubblicità e video musicali nei quali compare la Citroën DS (detta lo squalo per la caratteristica forma aerodinamica, in realtà mio nonno che ne ha avute ben due la chiamava "la ciabatta").

In questa puntata vediamo una sequenza, abbastanza lunga, tratta dal film Gattaca, l'esordio di Andrew Niccol, regista e sceneggiatore neozelandese. Suo il soggetto di The Terminal di Spielberg, la sceneggiatura di The Truman Show e - più di recente -  di In Time con Justin Timberlake e Amanda Seyfried, che per diversi aspetti a Gattaca è debitore di ispirazione.

Nel film si immagina un mondo in cui la genetica permette di mettere al mondo uomini privi di  imperfezioni chiamati i "validi" contraddistinti dal simbolo dell'infinito, viste le loro sconfinate possibilità. Tutti gli altri sono non-validi e sono contraddistinti da un spada, memento inequivocabile dell'imperfezione in agguato.
Il film, che ha come protagonisti Ethan Hawke, Uma Thurman e Jude Law, immagina che un non-valido voglia diventare astronauta, ruolo per cui vengono arruolati solo soggetti validi. Ovviamente il protagonista Vincent - i nomi qui non sono mai casuali - non si arrenderà di fronte a nulla.

 Benchè abbia un ritmo lento ed un'atmosfera alquanto rarefatta ve lo consiglio soprattutto per il tema. Se vi sembra troppo irrealistico sappiate che parte della campagna di marketing per il lancio del film prevedeva l'affissione di manifesti in cui una fantomatica clinica eugenetica prometteva la possibilità di generare figli con un patrimonio genetico definito a priori: il call center venne sommerso di chiamate!

Il film visivamente vive del contrasto fra un ipotetico futuro e la scenografia retrò, abiti ed oggetti sono genericamente anni 60, quindi belli.
Le automobili hanno propulsione elettrica ma carrozzeria vintage. Irene Cassini, il personaggio della Thurman, guida una fantastica DS decapottabile metalizzata. Ottima scelta Uma!



Gattaca, Andrew Niccol, 1997


giovedì 12 luglio 2012

Missione Goldfinger - Waiting for skyfall / 3



Dopo l'esperienza fatta con i primi due capitoli, con Goldfinger il "format" 007 raggiunge finalmente la maturità. Non si tratta solo di uno dei titoli più amati della serie, in questo capitolo troviamo finalmente tutte le tessere che compongono il mosaico classico di un film di James Bond.
Il film "modello", dicevo, prevede quasi tutti i topos del genere: un vilain pazzo e pericolosissimo (Auric Goldfinger, interpretato da Gert Fröbe)con un tirapiedi pericolosissimo: Oddjob (interpretato dal vicecampione di sollevamento pesi alle olimpiadi del 1948, Harold Sakata), un enorme cinese che uccide le sue vittime usando a mo' di boomerang una bombetta che nasconde un'anima di metallo pesantissimo.
Per la prima volta viene mostrata l'officina della sezione Q, che sforna gli incredibili gadget di cui si serve Bond nelle sue imprese: il pezzo forte in questo film è la Aston Martin DB5 dotata di vari accessori sia per la  difesa che per l'attacco. 
Torna, dopo la prima apparizione il personaggio di Felix Leiter, l'agente della CIA già comparso in Dr. No che ritroveremo in numerosi altri titoli della serie.

Shirley Eaton - Jill Masterson

Una scena destinata a fare epoca è quella in cui Goldfinger vuole uccidere Bond tagliandolo in due con un...cannone laser, evidentemente i gadget tecnologici piacciono anche ai cattivi!
Le location sono un po' meno esotiche del solito: la vicenda si svolge fra il Messico (dove Bond emerge dalle acque indossando una muta da sub con sotto un impeccabile smoking estivo, scena rimasta nell'immaginario collettivo), Miami Beach, la le montagne svizzere ed infine il Kentucky (chissà perchè fino al 1970 circa i doppiatori lo pronunciavano tutti "Chentòchi").

Tania Mallet - Tilly Masterson

Da antologia le immancabili Bond girls: in ordine di apparizione Shirley Eaton interpreta Jill Masterson, collaboratrice di Goldfinger sedotta da Bond. Per punizione viene integralmente ricoperta di vernice d'oro, soffocando per mancanza di traspirazione. La ragazza d'oro morta sul letto è un'immagine entrata di forza nella storia del cinema.
Tania Mallett compare invece nel ruolo di Tilly Masterson, la sorella di Jill decisa a vendicarne la morte. E' la prima Bond girl a ingaggiare una gara automobilistica con 007, e come scrive esplicitamente Ian Fleming, se c'è una cosa che James Bond trova proprio irresistibile è una bella donna che guida molto forte. Meno sexy della sorella epperò dotata di più carattere.
Last ma più importante di tutte Pussy Galore (tipico nome da Bond girl, non lo traduco per pudore): pilota d'aerei e collaboratrice di Goldfinger. Nemmeno lei sfuggirà al fascino di 007 ma è una delle Bond girls con più carattere di tutte, oltre che una delle più "anziane". Interpretata da Honor Blackman all'età di 39 anni, sfoggia grande personalità, oltre a un personale più che invidiabile.

Honor Blackman - Pussy Galore
I titoli di testa sono ancora di Robert Brownjohn, che mantiene il proprio stile. Le scritte ed alcune sequenze di fotogrammi sono proiettati sul corpo di una ragazza tutta dipinta d'oro (in From Russia with love il concetto era lo stesso ma con la danzatrice del ventre).
Per la prima volta viene utilizzata nei titoli di testa non solo musica ma una vera e propria canzone con il medesimo titolo del film. Goldfinger è cantata dall'ineguagliabile Shirley Bassey, all'epoca ventisettenne dalla voce già straordinaria.

Dopo l'apprendistato dei primi due capitoli Broccoli e Saltzman hanno ormai identificato i fattori del successo e possono quindi avanzare con la piena standardizzazione di un prodotto vincente. La regia passa da Terence Young a Guy Hamilton, guadagnandone in ritmo.
Sean Connery nel 1964 recita anche con Hitchcock e in un film con la Lollobrigida: la notorietà raggiunta con James Bond inizia a pagare,  forse Connery inizia già a patire un po' l'identificazione da parte del pubblico con un personaggio così "pesante",  ma non abbastanza da rinunciare a una gita ai tropici per girare Thunderball!






1964 - Goldfinger (Missione Goldfinger)
Regia: Guy  Hamilton
Scenografia: Ken Adam
Costumi: Elsa Fennell



martedì 10 luglio 2012

The Amazing Spider-Man - Son dolori col giovane Parker



Negli Stati Uniti, si sa, l'estate è una stagione cinematografica importante. Da noi, au contraire, è il periodo in cui far uscire i fondi di magazzino che tanto nessuno vedrebbe comunque (il che di tanto in tanto consente ad alcune perle dimenticate dal marketing di avere la loro chance). E' quindi con un pizzico di stupore che ho registrato l'uscita di The Amazing Spider-Man di Marc Webb proprio in questo periodo. Dopo averlo visto la risposta è venuta da sola: proporlo in un altro periodo avrebbe significato mandarlo al massacro.


Giusto per non essere frainteso chiarisco subito di non essere mai stato un grande fan della trilogia di Sam Raimi, a cui però va concessa potenza visuale e una certa abitudine al confronto con il lato oscuro.
In questo "reboot" Webb sceglie, con buona intuizione secondo me, il taglio adolescenziale: Peter Parker e la bella Gwen Stacy sono ancora al liceo. Il giovane Parker soffre ancora per la perdita dei genitori, gli zii già anzianotti si devono confrontare con l'adolescenza del personaggio. Parker è il classico secchione un po' sfigato vessato dal muscolare Flash Thompson e innamorato della deliziosa Gwen Stacy. Il ritrovamento di dei documenti segreti del padre di Peter farà sì che il nostro eroe entri in contatto con l'antico socio del padre, il dottor Connors. Da qui una serie di eventi che porterà Peter ad essere morso dal famoso ragno geneticamente modificato, scoprire i propri fantastici poteri, ma anche - a cascata - essere l'involontario motore della trasformazione genetica del dott. Connors in Lizard, un invulnerabile superlucertolone con cui lo scontro diventa inevitabile.


Nessuna lamentela sugli interpreti: Andrew Garfield è bruttino abbastanza per essere credibile nella impacciata vita "ordinaria" di Peter Parker e abbastanza giovane da ricordarsi com'è avere 17 anni (a proposito, bella la scena in cui mentre aspetta l'implacabile Lizard gioca a puzzel bobble sullo smartphone). Emma Stone (The Help) è molto graziosa ed è una Gwen di grande carattere anche se è secchionissima (a 17 anni capo-stagista in una multinazionale della genetica?!?). Martin Sheen e Sally Field non hanno bisogno di commenti, per due professionisti come loro questo è un compitino facile facile, ma svolto con serietà. Rhys Ifans (I love radio rock, Xenophilus Lovegood in Harry Potter e i doni della morte, il bellissimo video degli Oasis The importance of being idle) interpreta un dottor Connors a cui un po' di ambiguità in più avrebbe giovato.
Nel ruolo del papà gruista ri-troviamo C. Thomas Howell: pensare che da giovane prometteva meglio di Tom Cruise!


Marc Webb è un ottimo professionista e dopo 500 days of Summer ci dimostra di essere in grado di dirigere film di generi diversi. Il programma viene apertamente dichiarato per bocca della professoressa di lettere di Peter e Gwen: tutte le storie si riducono ad una: chi sono? Fin qui nulla di male: il problema identitario di un orfano che ad un certo punto della propria vita si trova geneticamente mutato con le abilità (ma non con i difetti) di un ragno potrebbe dare luogo a una storia interessante. Il problema è dare forma all'idea: Webb però non è Nolan con il suo Batman combattuto fra l'istinto di liberare il lato oscuro e la volontà di perseguire il bene nè Burton il cui universo visuale sa rafforzare il concetto di assurda ed ineluttabile solitudine dei personaggi, cattivi o buoni che siano; tantomeno è un Synger con i suoi X-Men mutanti lacerati dal desiderio di essere accettati. Webb, invece, è un bravo regista di videoclip: le scene d'azione sono spettacolari, la scena di lotta nella metropolitana è grande, ma i rapporti fra i personaggi sono poco più che accennati, le città è solo una grande città. Parker nonostante il ribellismo giovanile non vuole dar fastidio a nessuno (nemmeno al padre di Gwen) Insomma, Webb manca di senso del dramma e dell'ironia.

Alla fine: una buona pellicola se avete meno di diciotto anni, siete stati bocciati e dovete passare l'estate in città. Se siete genitori desiderosi di sottrarre le creature alla canicola estiva, sappiate che alcune scene sono estremamente violente, consiglierei di aspettare di essere almeno alle medie.
Se siete semplici spettatori probabilmente uscirete sottilmente insoddisfatti e in qualche momento della pellicola forse anche un po' annoiati.


A chiosa l'ormai - ahimè - consueta invettiva contro il 3D così com'è sfruttato oggi dall'industria cinematografica. Tre quarti del film si possono vedere senza occhialini (io l'ho fatto) e non cambia nulla se non alcuni particolari insignificanti. Prima del film c'è la sigla della tecnologia 3D con un cagnolino robot che gioca con una palla che sembra schizzare a un metro dal naso dello spettatore, poi il film è quasi tutto in 2D. Dispiace constatare che a parte pochi casi (qui e qui, per esempio) sotto l'annunciato 3D...niente!


lunedì 9 luglio 2012

Uno squalo al cinema - Fantomas minaccia il mondo



Quando il caldo dell'estate inizia a farsi sentire ed i troppi mesi di duro lavoro iniziano a fiaccare anche le spalle più forti, non si avrebbe voglia di null'altro se non di volare via piantando tutti in asso. Non a chiunque però capita di poterlo fare a bordo della propria auto.
La Citroën DS non poteva certo essere da meno delle auto inglesi superaccessoriate di James Bond, ed in questa scena si fa letteralmente spuntare le ali per mettere in salvo il terribile Fantomas, il criminale più pericooso del mondo!

Nel corso degli anni 60 venne girata una serie di tre film basati su Fantomas, martoriando le caratteristiche del personaggio letterario al punto che Marcel Allain - uno dei due creatori del personaggio - fece causa ai produttori. Purtroppo morì prima della fine del processo, ma per quel che vale ha tutta la mia solidarietà!

I film sono francamente brutti e vivono quasi esclusivamente delle verve comica del grande Louis De Funes, che interpreta il ruolo del Commissario Juve (ignoro se vi siano riferimenti calcistici).
Fantomas minaccia il mondo è il secondo film della serie e la DS vi fa un'ottima figura equipaggiata con timone, ali e motori a reazione!



Fantomas Minaccia il mondo, André Hunebelle, 1965


giovedì 5 luglio 2012

Dalla Russia con amore - Waiting for Skyfall / 2


Dalla Russia con amore è il secondo capitolo della saga cinematografica di James Bond. Sull'onda del successo di Dr. No, l'anno successivo il budget di produzione venne raddoppiato. 
Il problema affrontato con questo sequel non fu più quello di impostare un format di successo, ma di industrializzarlo, a tutti i livelli. Gran parte del cast tecnico e delle maestranze venne confermato, lo stesso dicasi per il cast artistico: Sean Connery nel ruolo di Bond, Bernard Lee in quello di M, il direttore del servizio segreto, e Lois Maxwell in quello di Miss Moneypenny, la fedelissima segretaria di M sempre impegnata in schermaglie amorose con Bond.

Perdro Armendariz (il "Clark Gable messicano"): un elegantissimo Kerim Bey

L'ambientazione rimane esotica, questa volta non più i mari tropicali della Jamaica, ma Istanbul, l'Orient Express e Venezia.
Fanno la loro prima comparsa i gadget di Q (a proposito, in questo ruolo appare qui per la prima volta Desmond Llewelyn, che sarà Q per i successivi 36 anni, fino a The world is not enough): una valigetta accessoriata di gas lacrimogeno, coltello e monete d'oro per ogni evenienza. Nel tempo la sezione Q avrà modo di esprimere la propria creatività con accessori sempre più stupefacenti.

Eunice Gayson - Sylvia Trench non disdegna un bis

Le Bond girls non lasciano affatto a desiderare: Eunice Gayson (sempre un bel vedere) torna a impersonare la disinvolta Sylvia Trench. Inizialmente il personaggio di Sylvia doveva ricorrere in tutti i film come ragazza che Bond, richiamato ai propri doveri professionali, abbandona "sul più bello"; tuttavia dopo questa seconda apparizione l'idea venne abbandonata.
La star femminile della pellicola è invece la nostra connazionale Daniela Bianchi nel ruolo della spia russa Tatiana Romanova. La Bianchi, classificatasi seconda al concorso di Miss Universo 1960, ebbe peraltro una carriera cinematografica piuttosto breve. Una curiosità: ha fatto parte del cast di O.K. Connery una delle tante parodie di Bond, caratterizzata dal fatto che quasi tutti gli attori avessero recitato in pellicole ufficiali di 007 (oltre alla Bianchi, compaiono Neil Connery - il fratello sfigato di Sean - Adolfo Celi, Bernard Lee, Anthony Dawson e Lois Maxwell: una vera e propria rimpatriata fra colleghi).
La scena in cui Bond scopre Tatiana nel letto della propria stanza d'albergo verrà in seguito utilizzata come provino standard per le future Bond girls. Se ci fate caso Bond in quell'occasione, distratto da un rumore lascia distrattamente aperta l'acqua della doccia, si suppone per tutta la notte!

Daniela Bianchi - Tatiana Romanova

I titoli di testa sono concepiti da Robert Brownjohn, e sono proiettati sul corpo di una danzatrice del ventre. La discontinuità con lo stile di Maurice Binder ("Il" titolista dei film di 007) è evidente, ma il contrasto nero/colore saturo rimane, a salvare il family feeling.
In questo capitolo inizia la tradizione di un tema musicale portante basato su una canzone che si intitola come il film, o almeno che ne riprende il titolo in un verso. From Russia with love è cantata da Matt Monro, ma nei titoli di testa la si ascolta in versione strumentale. La canzone vera e propria è inserita nei titoli di coda.

Gli standard sono ormai fissati e l'industrializzazione del prodotto è quasi completata. Il raggiungimento dell'equilibrio di tradizione, vezzi, abitudini rigidamente codificate si avrà però solo nel capitolo successivo: Missione Goldfinger





1963 - From Russia with love (Dalla Russia con amore)
Regia: Terence Young
Scenografia: Syd Cain
Costumi: Jocelyn Rickards 



lunedì 2 luglio 2012

Uno squalo al cinema - Cose della vita


Per questa puntata della rubrica dedicata alla Citroën DS continuiamo a parlare di musica: Eros Ramazzotti in uno dei suoi duetti più celebri insieme a Tina Turner in una riedizione di Cose della vita, per l'occasione ribattezzata Can't stop thinking of you.

Il video, sul quale non sono riuscito a recuperare alcuna informazione utile, è carino girato in qualche località del Mediterraneo che si presume Provenza a causa di un Taxi DS nero che fa un'ottima figura.
Bellissima figura fa anche la Tina, al tempo splendida cinquantottenne che si è scritta da sola la propria parte di cantato.

Con questo caldo torrido ed in periodo ormai prevacanziero non è male sognare di farsi una corsa sulla corniche a bordo di una comoda DS verso uno paesino caratteristico... con questa immagine nella testa mi è venuta voglia di mangiare un saporito "pan-bagnat", vi lascio a guardare il video!



1997, Cose della vita (Can't stop thinking of you)