lunedì 12 novembre 2012

Argo

La locandina originale

Argo di e con Ben Affleck è una interessante operazione di fiction basata su di un episodio realmente accaduto nel periodo terminale della presidenza Carter quando a seguito dell'assalto all'ambasciata statunitense a Teheran, il personale venne catturato dai "Guardiani della rivoluzione" (fra quelli pare ci fosse anche l'attuale presidente Ahmadinejad)  e tenuto in ostaggio dal novembre del 1979 fino al dicembre dell'anno successivo. Solo sei diplomatici sfuggirono alla cattura, trovando rifugio a casa dell'ambasciatore canadese, con il rischio di essere tutti scoperti  e passati per le armi.
L'episodio narrato dal film racconta di come Tony Mendez, un agente della CIA esperto in esfiltrazioni (anche oggi ho imparato un nuovo vocabolo!), riuscì a farli rientrare negli USA spacciandoli per cineasti canadesi in cerca di location "lunari" in Afganistan, inventandosi all'uopo un vero e proprio B movie di fantascienza, Argo appunto, con tanto di sceneggiatura, storyboard e conferenze stampa (a me è subito venuto in mente che si sarebbe prestato benissimo anche il film "vero" Flash Gordon, con Timothy Dalton, Ornella Muti e Mariangela Melato, uscito proprio nel 1980).

Una ricostruzione delle "false esecuzioni" a cui vennero sottoposti gli ostaggi

I modelli a cui il regista ha dichiarato di ispirarsi sono in genere il cinema del Clint Eastwood regista e il Sidney Pollack de I tre giorni del condor; ognuno è libero di scegliere i propri modelli tuttavia mi pare che del primo non abbia ancora l'impatto emotivo, del secondo  l'impegno civile. Il film di Affleck  non è una ricostruzione storica, ma un film basato su fatti realmente accaduti, il distinguo però sembra la classica foglia di fico, infatti il film all'uscita ha scatenato un putiferio diplomatico: britannici e neozelandesi si sono (comprensibilmente) irritati per il comportamento che il film gli attribuisce; i canadesi si sono offesi perchè il loro fondamentale ruolo nella soluzione della crisi viene sminuito. La preoccupazione è che su una vicenda tanto delicata e poco nota (l'operazione ovviamente era segreta ed è rimasta classificata per trent'anni), il film dia delle diplomazie internazionali di questi paesi un'immagine fuorviante, che nessuna scusa o precisazione fatta a mezzo stampa potrà mai restituire a verità.


Ken Taylor e Ben Affleck

Gli interpreti sono stati scelti tutti molto somiglianti ai reali protagonisti della vicenda:
Ben Affleck: interpreta l'agente Tony Mendez. Con la barba e i capelli lunghi e spettinati acquista molto anche in espressività, concede volentieri la scena ai coprotagonisti.
John Goodman, sempre bravissimo, è il truccatore di Hollywood John Chambers, che fa da mentore a Mendez nel mondo del cinema. Alan Arkin (attore e regista hollywodiano di lunghissimo corso) interpreta il produttore ormai sul viale del tramonto che si presta ad aiutare Mendez nel montare la produzione fasulla di Argo. Ken Taylor è il coraggioso ambasciatore canadese. Tate Donovan, Clea DuVall, ScootMcNairy, Rory Cochrane, Christopher Denham e Kerry Bishé interpretano i diplomatici alla macchia che paiono quasi non rendersi conto della delicatezza della situazione e passano il tempo a razionalizzare la situazione fra di loro. Molto convincenti, e anche se non c'è nessun nome di primo piano questa potrebbe proprio essere un'irripetibile occasione per qualcuno di fare il grande salto.

John Goodman, Alan Arkin e Affleck

Le scelte tecniche sono tutte improntate a rendere l'atmosfera del tempo, in questo senso la cura per i dettagli mi ha ricordato il recente e memorabile  Tinker taylor soldier spy. Spiccano in particolare i curatissimi costumi opera di Jacqueline West (Benjamin Button, The Social Network, To the wonder) in perfetto stile anni 70 (pare che su questo punto Affleck sia stato estremamente pignolo) e la colonna sonora composta da Alexandre Desplat, che sta aggiungendo una quantità impressionante di titoli di qualità al book delle collaborazioni. Le canzoni non originali sono pezzi dei Rolling Stones, Van Halen, Dire Straits, Booker T, Led Zeppelin, uno più trascinante dell'altro.

Gli "esfiltrandi" al check in

Il film prodotto in collaborazione con George Clooney è stato accusato di pregiudiziale partigianeria per i democratici perchè ci mostra un episodio tutto sommato minore ma di successo che andrebbe però collocato all'interno di una debacle diplomatica clamorosa, che contribuì certamente alla mancata rielezione del presidente Carter. Affleck insomma dice ciò che gli conviene e tace sulla parte più scomoda della storia, tipo il fallito blitz militare per liberare gli ostaggi.
Tutto vero, però si fa perdonare confezionando una pellicola realizzata benissimo, con una storia affascinante, attori capaci, ed una regia che senza tenere un ritmo troppo sincopato intrattiene per due intere ore senza mai permettere allo spettatore  di distogliere l'attenzione dallo schermo.

E forse non è del tutto secondario che Argo sia anche un film sul cinema, su una magnifico illusione ad occhi aperti, vero linguaggio universale che riesce ad intenerire il cuore anche al pasdaran più feroce.

Un bel film da vedere e consigliare, per tutti dalle medie in su.
Cosa potremmo chiedere di più?


2012 - Argo
Regia: Ben Affleck
Fotografia: Rodrigo Prieto
Scenografia: Sharon Seymour
Costumi: Jacqueline West




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