lunedì 25 marzo 2013

Gli amanti passeggeri - se almeno l'aereo si fosse schiantato


Gli amanti passegeri è l'ultima fatica di Pedro Almodóvar, nella quale si immagina un aereo di linea (la evocativa compagnia "Peninsula") che a causa di una avaria, invece di volare a destinazione è costretto a girare senza meta sopra la Spagna, in attesa di trovare una pista libera per tentare un'atterraggio d'emergenza carico di incognite. A bordo dell'aereo si trova una dozzina di personaggi variamente surreali, come nella tradizione dell'autore.

Il film, che ha i toni della farsa di costume, segue per tutto il tempo le vicende dei personaggi "bloccati" sull'aereo dove passano il tempo fra alcol, allucinogeni e sesso, tentando di stabilire un contatto con i propri cari a terra. Alla fine del "viaggio" quasi tutti avranno le idee più chiare sul proprio futuro.

Lola Dueñas - Bruna

Gli attori sono ben selezionati, dal trio di steward gay Javier Cámara, Raúl Arévalo, Carlos Areces, il funebre messicano Infante di José María Yazpik (visto in Beverly Hills Chihuahua), l'attore superficiale e sciupafemmine  Ricardo Galán di Guillermo Toledo, fino alle presenze ricorrenti nei film di Almodóvar: Lola Dueñas nel ruolo della sensitiva Bruna e Cecilia Roth che fa l'attrice e prostituta d'alto bordo Norma Boss. Blanca Suarez (già vista in La pelle che abito) è molto bella. Solo un cameo ma significativo per Paz Vega, Antonio Banderas e Penelope Cruz.
La fotografia è affidata a José Luis Alcaine, un veterano con oltre 45 anni di carriera alle spalle che ha lavorato con tutti i più grandi spagnoli, ma anche con italiani come Lattuada e Lenzi e ultimamente anche americani come Petrie figlio e De Palma.

Javier Cámara, Raúl Arévalo, Carlos Areces

Da salvare ci sono quattro scene: il prologo con Banderas e la Cruz (bravissimi), la scena con i tre steward che illustrano le dotazioni di sicurezza prima del volo e quella con il balletto, più per il coraggio di farla davvero che per la scena in sè.
Il vero sprazzo di genio è quello di non riprendere le scene dell'atterraggio, di cui viene mantenuto solo il sonoro, mostrando riprese delle sale deserte dell'aeroporto di Ciudad Real, un'ambiziosa opera che nelle intenzioni (governo Zapatero bis) doveva essere il "secondo scalo" di Madrid, nella realtà venne inaugurato nel 2008 e chiuso ai voli di linea nel 2011, dopo un investimento di un miliardo di euro. Tanto per dire che tutto il mondo è paese.

A voler trovare un (involontario) messaggio, la metafora non è solo per la Spagna, ma per l'Europa: se perdiamo di vista i contenuti di fondo non ci resteranno che involucri vuoti. Troviamo una pista d'atterraggio, prima che sia tardi. Secondo me si chiama cultura, anzi Cultura, ed è solo ritrovando questa che recupereremo identità e senso della direzione, sperando non sia già troppo tardi.

Blanca Suárez - Ruth

Salvato ciò che si può trovare di positivo, non resta che impugnare il piccone: sebbene Almodóvar ci abbia abituati da sempre ad una produzione altalenante in ispirazione e qualità, devo dire che non mi aspettavo nulla di così deludente. Nelle intenzioni la farsa rappresenta la crisi della Spagna, la metafora dell'aereo che cerca una "soluzione d'emergenza" tenendo i passeggeri di classe turistica narcotizzati sarebbe anche potente, ma lo svolgimento del tema difetta da tutte le parti. I personaggi sono eccessivamente caricaturali (basta vedere come sono raffigurati i gay...),  le situazioni sull'aereo fastidiosamente (e inutilmente) pecorecce.

Nei primi film (a cui c'è un evidente richiamo fin dalla grafica dei titoli di testa) la trasgressione era un'allegra reazione a decenni di stallo culturale, ma non era mai fine a se stessa. La crisi nei personaggi era sempre il preludio a una rinnovata consapevolezza, a un rifiuto delle convenzioni sociali sulla base dei quali reimpostare la propria vita. Qui della trasgressione è rimasta solo una crosta, rotta la quale c'è solo vuoto, volgarità e mancanza di ispirazione.

José María Yazpik e Cecilia Roth

Se volete passare un serata al cinema, fate un favore a voi e uno ad Almodóvar: andate a vedere qualcos'altro. Voi impiegherete meglio il vostro tempo e lui avrà modo di rendersi conto di aver fatto un passo falso. Il regista è bravo sempre, lo sceneggiatore solo a volte: a noi del pubblico il compito di mandargli i segnali che gli consentano di mantenere la rotta.


2013 - Gli amanti passeggeri (Los amantes pasajeros)
Regia: Pedro Almodóvar
Musiche : Alberto Iglesias
Fotografia: José Luis Alcaine


2 commenti:

  1. dici che è così brutto? dal trailer sembrava carino mi aveva anche fatto venire voglia di andare a vederlo :o

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    1. Be' non è che sono andato a chiedere indietro i soldi del biglietto, però l'ho trovato molto deludente rispetto allo standard di Almodovar. Nel trailer c'è quasi tutto il meglio, a parte la scena dell'atterraggio di cui parlo nel post, che è il vero marchio d'autore su una patacca. Il che mi ha reso più amara la delusione.

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