giovedì 11 ottobre 2012

La morte può attendere - Waiting for Skyfall /20


Con l'inizio del nuovo millennio il mondo, ancora una volta è cambiato. L'11 settembre è stata la tragica dimostrazione che il terrorismo può davvero essere folle come e più quello immaginato nei film.
La morte può attendere è il film che chiude un ciclo, quello di Pierce Brosnan (ormai quarantanovenne e memore dei mugugni dei fans di fronte ad un Bond invecchiato), ma anche quello del "vecchio Bond": forse violento, ma mai privo di sicurezza in sè stesso e di quel certo tocco di humour britannico.
Più esplosioni, più morti, più sangue. L'assuefazione del pubblico alla violenza fa sì che per spettacolizzarla si debba arrivare agli estremi, così vediamo un Bond prigioniero e torturato, così lontano da "the winner who takes it all" che la domanda sorge spontanea: questo 007 ha ancora qualcosa a che vedere con l'originale?

Madonna - Verity

Per la regia viene ingaggiato Lee Tamahori, uno che era partito bene (Once were warriors, L'urlo dell'odio, Scomodi omicidi), che da qui in poi inizia a perdersi (xXx2, Next), e gli viene messo a disposizione il solito budgettone (140 milioni di $ circa). Le location, almeno quelle, sono all'altezza: Islanda, Hawaii, Cadice, i soliti studi Pinewood a Londra.
Desmond Llewelyn, deceduto per un incidente d'auto alla venerabile età di 85 anni, lascia la sezione Q in mano al suo "giovane di bottega" interpretato dall'ex Monty Python John Cleese, che mette a disposizione di 007 alcuni gadget notevoli, come l'anello ad ultrasuoni in grado di frantumare qualsiasi tipo di cristallo e una Aston Martin (bentornata, era ora!) Vanquish equipaggiata con mitragliatrici a ricerca automatica del bersaglio, gli immancabili missili, pneumatici a chiodatura estraibile per arrampicarsi su superfici ghiacciate e un fantasmagorico sistema di telecamere e proiettori che rendono la superficie dell'auto praticamente invisibile.

Rosamund Pike - Miranda Frost

Le bond girls non abbondano: poco più di un cameo per Madonna nei panni di Verity, la istruttrice di scherma del villain Gustav Graves, la esordiente Rosamund Pike, che dimostra comunque di avere i numeri (The libertine, Orgoglio e pregiudizio,  mattatrice nel bel An education e più di recente in La versione di Barney) nel ruolo della doppiogiochista Miranda Frost. Halle Berry nel ruolo di Giacinta Johnson detta Jinx, la bond girl buona, si permette la prima scena di sesso con 007 e un remake della scena della uscita dal mare in bikini con cintura e coltello che rese famosa Ursula Andress in Dr. No.

Halle Berry - Jinx

In effetti il film segna il 40° anniversario dell'inizio del franchise, e viene infarcito di chicche: nella sezione Q vediamo lo zaino a reazione usato in Thunderball, il jet Acrostar ed il coccodrillo finto utilizzati in Octopussy, la scarpa con lama avvelenata usata da Rosa Klebb, l'assistente di Ernst Blofeld. Inoltre quando il nuovo Q consegna il tradizionale orologio a Bond, gli dice ironicamente "questo è il ventesimo" riferendosi sì alla tendenza tipica di 007 alla distruzione dell'equipaggiamento speciale, ma contemporaneamente al numero di film di 007 (questo è infatti il ventesimo della serie).

Moneypenny (interpretata da Goldeneye fino a qui da Samantha Bond, un nome un destino) riesce a baciare 007, ma solo manipolando il programma di realtà virtuale di Q.
Infine in un cameo appare Deborah Moore, la figlia di Roger (è una hostess che serve da bere a 007).

Samantha Bond - Moneypenny


I titoli di testa sono di Daniel Kleinman, forse meno ispirato che in Il mondo non basta, ma l'inizio con gli scorpioni che richiamano le torture di 007 e il continuo contrasto ice&fire con la modella di ghiaccio che si scioglie ed i personaggi del film visti riflessi in lastre gelate ne fanno comunque una bellissima introduzione al film.
Pierce Brosnan sull'onda del sostegno popolare, avrebbe voluto continuare ancora per  un film, ma la EON invece matura un piano diverso. Ancora una volta affinchè nulla cambi tutto deve cambiare. A causa della concentrazione per acquisizione delle case di produzione, la MGM è ormai in possesso anche dei diritti per fare il film tratto da Casino Royale, l'unico libro originale di Ian Fleming ancora non sfruttato. Nulla di meglio per ricominciare che poter sfruttare una base così solida.
Si apre così ancora una volta la corsa alla successione, che vedrà il vaglio di diversi candidati alla nascita di un nuovo Bond: giovane, inesperto e moderno.
Di questo e di molto altro parleremo nella prossima puntata!




2002 - Die another day (La morte può attendere)
Regia: Lee Tamahori
Scenografia: Peter Lamont
Costumi: Lindy Hemming

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