giovedì 25 novembre 2010

Inception - Distinguere nei sogni il falso dal vero


Dentro un  film d'azione dove si susseguono senza posa sparatorie ed inseguimenti, Christopher Nolan (Memento, Insomnia, Batman Begins, The Prestige, The Dark Knight) nasconde una complessa riflessione sulle sue tematiche preferite: sogno, realtà ed illusione. 
Il film ipotizza che sia stata scoperta una tecnica per introdursi nel subcosncio attraverso il sogno. Un team di spie industriali specializzato nel furto di informazioni direttamente dalla mente dei derubati viene assoldato per compiere l'operazione inversa, invece di scoprire un pensiero nascosto dovranno inserirne uno nuovo nella mente di un giovane capitano d'industria, Robert Fischer (Cyllian Murphy: Ritorno a Cold Mountain, Batman Begins, Il cavaliere oscuro), inducendolo a smantellare il proprio impero economico. Per farlo dovranno calarsi nel profondo del subconscio di Robert inducendolo - nel sogno - a sognare ancora e ancora, scendendo sempre più nel profondo della sua mente.
Nell'intreccio si sovrappongono dunque i piani (un sogno dentro un sogno all'interno di un altro sogno), nel film chiamati non casualmente livelli
Nel team ognuno ha un proprio ruolo, Leonardo Di Caprio (Romeo+Juliet, Titanic, The Aviator, The Departed, Body of lies) interpreta il capo della banda, Dom Cobb, talentuoso ma tormentato dalla morte della moglie Mal (Marion Cotillard: Taxxi, Big Fish, Un'ottima annata, La vie en rose, Nemico pubblico) di cui si crede responsabile, e che compare puntualmente a tormentarlo in sogno. Arthur (Joseph Gordon-Levitt, Miracolo a Sant'Anna) è il solver, la mente organizzativa; Eames (Tom Hardy, Black Hawk down, Rocknrolla) è un falsario, cioè è in grado di assumere l'identità di altre persone all'interno del sogno. Infine Ariadne (Ellen Page, Juno) è l'architetto, cioè colei che deve curare l'ambientazione del sogno nei minimi particolari, nel film ogni livello di sogno è infatti contraddistinto da una diversa ambientazione. 

Gli effetti speciali ci sono e sono curati con grande professionalità (bellissima la città che si ripiega su se stessa, un po' troppo Matrix style la lotta in assenza di gravità)  ma non sono eccessivamente invadenti.
Ancora una volta nulla di particolare da segnalare sul versante costumi.
La trama, visto il tema trattato non è del tutto lineare però all’interno del sogno, o dei sogni – che pure alla vittima devono parere reali – i personaggi, anche se consapevoli di vivere un'illusione, si muovono esattamente come nella realtà, rispettando le medesime regole e (fortunatamente per la nostra capacità intellettiva) non sovrapponendo troppo i piani. A noi capita invece di vivere spesso nei sogni come verosimile qualcosa che non lo è affatto.  
Visto il tema ci sarebbe piaciuto veder osare qualcosa di più anche dal punto di vista delle scenografie, poco o nulla oniriche.
Fra gli interpreti si distinguono Marion Cotillard per l'ambiguità che regala al personaggio e Ellen Page, solo 23 anni e già un gigante della recitazione. Una breve apparizione del sempiterno ed elegantissimo Michael Caine (qui giustamente celebrato da una delle band anglosassoni più eleganti).

Un film così si ama o si odia e ci sono ragioni per sostenere ciascuna delle due opinioni, dal canto nostro, ancora una volta, lasciamo a voi l'ardua decisione.
Nolan, anche autore della sceneggiatura, usa il registro del kolossal per interrogarci sul rapporto fra realtà ed illusione: la realtà esiste in sé, o è reale solo la nostra percezione? Viviamo davvero ancorati alla realtà o non preferiamo forse architettarci un mondo di illusioni rassicuranti per fuggire al dolore, all'insoddisfazione di un mondo che non è fatto come noi lo vorremmo? L'illusione (o la realtà) che viviamo è la nostra o è quella preparata per noi da qualcun altro? Non ci paiono domande di poco conto e fra un inseguimento ed una sparatoria il film non risolve alcuna delle questioni che pone, e meno di tutte quella fondamentale: alla domanda di Ariadne su come si possa capire se quello che si sta vivendo è reale, Dom risponde che quando ci si trova in un sogno – a pensarci bene – non si sa con precisione dire com’è iniziato. Ma se così fosse, allora chi di noi può dire di ricordarsi come è iniziato il sogno che sta vivendo in questo momento?

Nessun commento:

Posta un commento