Gli appassionati dei film di guerra dovrebbero tutti aver visto The Hurt Locker di Kathryn Bigelow (Pointbreak, Strangedays), non solo perchè fu un vero "caso" nella storia del cinema, che partendo da un budget di "soli" quindici milioni di $ vinse ben sei Oscar sbaragliando inaspettatamente la concorrenza di blockbusters come Bastardi senza gloria, Avatar, An education e Up, ma soprattutto perchè dà una rappresentazione assolutamente veritiera (in spirito, non sempre è realistica) di cosa significa operare in teatri di operazione così complicati come l'Iraq. Per chi apprezza il coté artistico ed esistenziale, invece, è la perfetta parabola del credere ai propri sogni: la regista Bigelow ed il giornalista-sceneggiatore Mark Boal grazie al successo di un film quasi autoprodotto si sono guadagnati da parte della Annapurna Pictures di Megan Ellison (figlia del fondatore di Oracle Larry Ellison) un'apertura di credito di ben cinquanta milioni per girare Zero Dark Thirty, una sorta di docufiction sull'operazione che ha portato all'uccisione di Osama Bin Laden.
Il titolo del film riprende un espressione militaresca per indicare "il cuore della notte", il momento in cui vengono sferrate le operazioni top secret. Il progetto ha radici piuttosto antiche perchè regista e sceneggiatore hanno lungamente lavorato ad uno script sulla battaglia di Tora Bora, la località dell'Afganistan dove si suppone sia rimasto nascosto Bin Laden dopo l'invasione da parte degli Stati Uniti. La notizia dell'uccisione dell'uomo più ricercato del mondo ha scompaginato i piani, facendo sì che l'attenzione si spostasse su una delle operazioni di search and destroy più lunghe della storia (virtualmente dal settembre 2001 fino al maggio2011). Il lavoro di documentazione non è di certo andato perduto ed il film promette di essere una ricostruzione dei fatti tanto fedele che il Presidente Obama è stato addirittura accusato di aver concesso alla Bigelow l'accesso a documenti classificati; l'argomento è stato a più riprese utilizzato durante la recente campagna elettorale, tuttavia non sono emerse prove a suffragio delle accuse portate.
Se in The Hurt Locker Bagdad era stat ricostruita in Giordania, in Zero Dark Thirty il Pakistan ed in particolare il famoso compound di Abbottabad sono stati ricreati a Chandirgah in India, dove - per non farsi mancare nulla - vi sono state proteste detatte da odio anti-pakistano (un po' come se girassero un film sul Grande Torino nella sede della Juve...è una cosa che non si può fare!).
Gli interpreti principali sono Joel Edgerton, già apprezzato in Warrior e prossimamente ancora sugli schermi con Il grande Gatsby, e Jessica Chastain (The tree of life, The Help, Lawless).
La Bigelow è donna di grande capacità e con i piedi molto per terra, se il film - come credo - manterrà ciò che promette si tratta di una potenziale pietra miliare nel genere del war movie.
Previsto in uscita per il 10 gennaio per chi - come me - non sa resistere ai film di guerra o a quelli di ricostruzione storica.
2013 - Zero Dark Thirty
Regia: Kathryn Bigelow
Fotografia: Greig Fraser
Scenografie: Jeremy Hindle
Sceneggiatura: Mark Boal
Fotografia: Greig Fraser
Scenografie: Jeremy Hindle
Sceneggiatura: Mark Boal
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