mercoledì 22 agosto 2012

L'uomo dalla pistola d'oro - Waiting for Skyfall /9



Roger Moore, alla seconda fatica come James Bond, si conferma il volto giusto per lo 007 degli anni 70 (e anche degli anni 80, ma all'epoca non si poteva ancora immaginare). Visto il successo dell'operazione "cambio di protagonista" effettuata con Live and let die, la produzione punta ancora su di un mix di avventura, spettacolo e humour, mettendo - a tratti - quasi apertamente in ridicolo lo stesso personaggio di Bond. Il faccione ammiccante di Moore, ormai all'apice della carriera, è quello giusto per la nuova immagine e Saltzman e Broccoli possono dire di aver imparato una nuova lezione: al cambio di attore deve corrispondere anche una "rinfrescata" alla personalità del personaggio, che di conseguenza cambierà stile più volte nel corso del tempo. Sembra banale dire che ogni attore interpreta il "suo" 007, ma in effetti non è un ragionamento del tutto scontato, come la disavventura del bistrattato Lazenby sta a dimostrare.

Maud Adams - Andrea Anders

La storia non è del tutto di routine perchè a fianco della solita organizzazione criminale di alto livello questa volta c'è un cattivo d'eccezione: l'uomo dalla pistola d'oro, ossia un killer professionista che uccide le proprie vittime con un proiettile d'oro sparato dalla propria particolarissima pistola  dello stesso prezioso metallo. Il killer, interpretato da Christopher Lee (nella vita reale cugino di Ian Fleming, quando uno dice i casi della vita) uccide a tariffa fissa di un milione di dollari e si diletta in duelli all'ultimo sangue con i killer più pericolosi del mondo dopo averli attirati nella propria residenza, che nella finzione si trova in cina e nella realtà è la meravigliosa spiaggia di Puhket, in Tahilandia.

Dal punto di vista gadget e mezzi di trasporto, questa volta è il cattivo a farla da padrone con la pistola d'oro, composta assemblando un portasigarette, un accendino, dei gemelli da polsino e un penna stilografica, tutti d'oro ovviamente. Inoltre Scaramanga (questo è il nome del killer) dispone anche di un modulo jet da attaccare al tettuccio dell'auto per trasformarla in aeroplano, un accessorio che di certo in molti hanno sognato di avere nelle deprimenti code estive!

Torna a furor di popolo il personaggio di Q, assente nel capitolo precedente (i produttori lo ritenevano troppo legato ai battibecchi con il Bond di Connery), ma non ci sono gadgets interessanti a parte il "terzo capezzolo" che viene fabbricato per consentire a 007 di spacciarsi per Scaramanga.
Bond si consola con un salto "avvitato" in macchina sopra un fiume. Non c'è trucco non c'è inganno lo stunt venne effettuato per ben due volte in modo che potesse essere ripreso per bene. L'auto utilizzata è un AMC Javelin, ma non so dirvi di più, se non che è brutta!


Il cast prevede due svedesone da calendario: Britt Ekland, prototipo della svedese che ogni uomo sogna, ex moglie di Peter Sellers, oltre che futura ex di Rod Stewart è l'agente Mary Goodnight, un po' svampita, a parole decisissima a resistere alle avances di Bond in mancanza di intenzioni serie di quest'ultimo: un personaggio gradevole e divertente che viene premiato...con la sopravvivienza. Maud Adams (all'anagrafe Wikström) interpreta invece Andrea Anders, amante-prigioniera di Scaramanga, anche lei molto bella, è una delle poche Bond girl "ricorrenti", la ritroveremo infatti nel ruolo di Octopussy nel film omonimo e comparirà in un cameo in A view to a kill.

A completare il cast Clifton James nella macchietta del semplicione sceriffo Pepper (personaggio che dopo l'inseguimento sui barchini di Live and let die ritroviamo qui a fianco di 007 durante l'inseguimento in auto di Scaramanga)
Last but not least Hervé Villechaize nel ruolo del piccolo ma efficiente Nick Nack, sì è proprio lui è Tattoo di Fantasilandia.

Britt Ekland - Mary Goodnight

Per i titoli di testa l'immarcescibile Maurice Binder conserva lo stile nero-colore, giocando con il colore oro e con tutti i doppi sensi associabili ad una pistola. La canzone, molto trascinante, è cantata da Lulu, ignoro se all'epoca fosse famosa, ma non mi risultano altri successi discografici degni di nota. La canzone si inserisce nel filone Goldfinger, in quanto descrive l'avversario di 007, per il resto è perfettamente nello standard 007 che abbiamo ormai imparato a conoscere.
Il film riscosse un discreto successo, minore però del precedente capitolo. Ciononostante Moore non venne minimamente messo in discussione, forse anche a causa del fatto che alcune complicazioni finanziarie stavano per impensierire la Eon, al punto che il capitolo successivo, La spia che mi amava uscì dopo ben tre anni di spasmodica attesa, l'intervallo più lungo registrato fino a quel momento






1974 - The Man with the golden gun (L'uomo dalla pistola d'oro)
Regia: Guy Hamilton
Scenografia: Peter Murton
Costumi: Elsa Fennell



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