Grazie a Torino Style, che mi ha graziosamente conferito il suo Blog Award Backlog, ho l'occasione per raccontare qualcosa dell'uomo che si cela dietro al Talking Mule.
Spero di farcela a raggiungere le "7 cose di me" che costituiscono il piccolo pegno da pagare in cambio della segnalazione.
E allora non indugiamo oltre, in ordine più o meno sparso forse non tutti sanno che...
Devo la mia nascita come recensore a mia sorella Giulia. Quando era più giovane era iscritta ad un cineforum in inglese dove la rifornivano di dispense con le recensioni dei vari film pubblicate sui quotidiani e sulle riviste specializzate (le conservo ancora tutte in archivio). E' così che ho scoperto che il film è sempre nell'occhio di chi guarda e che i cattivi recensori fanno processi alle intenzioni e non a quello che hanno visto.
La passione per i muli mi è stata geneticamente trasmessa da mio padre, ufficiale di artiglieria da montagna (non chiamatelo alpino!). Anche io ho prestato servizio nelle truppe alpine, ma i muli purtroppo non c'erano più da un pezzo. Uno dei miei sogni proibiti è avere una scuderia di muli e asini.
Oltre al cinema sono appassionato di due ruote, mi sposto abitualmente in scooter e periodicamente terrorizzo la mia famiglia annunciando acquisti di moto superpotenti che ovviamente non mi potrò mai permettere. In realtà, vista la mia passione per lo stile britannico l'unico "ferro" che comprerei davvero è una tranquilla e stilosissima Triumph Bonneville.
Anche se il mio attuale look professional-manageriale non lo lascerebbe facilmente supporre, attorno ai 20 anni ho fatto parte come bassista di svariati gruppi punk rock (genere musicale di cui resto appassionato); venne presto il momento in cui mi resi conto che sarei sempre stato scarso, così adesso la musica la ascolto e basta!
Il mio tipo di vacanza preferito viaggiare in auto o in moto con una meta in mente ma senza troppi vincoli sulla strada da fare e dove e quanto fermarsi. Le mie città preferite nel mondo sono New York, Londra e Budapest, per cui nutro un affetto particolare.
Pratico il canottaggio, uno sport da pazzi scatenati in cui si fa una fatica bestiale e ci si sfasciano le mani con orrende piaghe che la gente normale di solito scambia per un principio di lebbra. Nella mia città (Torino) è bellissimo remare in mezzo al parco del Valentino, circondati dal verde e potendo ammirare uno sfondo di palazzi e monumenti bellissimi. La prima volta che sono salito in barca ero piuttosto dubbioso, poi alzando lo sguardo ho visto lo skyline cittadino con una prospettiva che c'è solo dall'acqua. Non sono più sceso!
E' stato proprio grazie a Torino Style che ho iniziato a scrivere recensioni di cinema. Qui c'è il mio primo vagito nel mondo della critica: A Single Man di Tom Ford. Ehmmm...almeno ha il pregio dell'essenzalità!
Dopo avervi rivelato questi "segreti", torno a nascondermi dietro al mio equino alter ego. Un gioioso nitrito a tutti!
Wow, viva i muli!
RispondiEliminagood job
RispondiEliminail Mulo getta la maschera???
RispondiEliminanice to meet you dear Mule
A 3.37
più che una maschera...una seconda pelle! ;-)
EliminaComplimenti x il premio
RispondiEliminaChiara
http://effenshion.blogspot.com