domenica 1 giugno 2014

Only lovers left alive - Solo gli amanti sopravvivono



I vampiri sono da sempre un topos cinematografico di grande efficacia; Jim Jarmush, senza curarsi dei recenti successi dei vampiri teenager e politicamente corretti della saga di Twilight, li usa come perfetti rappresentanti di quei personaggi emarginati e borderline malinconici e di pochissime o nulle speranze nelle magnifiche sorti e progressive di una certa America che popolano il suo cinema.


Eve e Adam sono una coppia di vampiri vissuta attraverso i secoli occupandosi lui di musica, lei di filosofia. Ai giorni nostri vivono rispettivamente a Detroit e Tangeri, si procurano negli ambienti ospedalieri sacche di sangue da degustare come liquore prezioso e inebriante (le scene di estasi quando bevono il sangue mi hanno ricordato i personaggi di Trainspotting quando assumono eroina). Adam conserva dal suo passato una attitudine da artista maudit preda della fatica di vivere; sapendolo depresso Eve si reca a trovarlo in America, dove però i due verranno raggiunti da Ava sorella combinaguai di Eve. A seguito di uno dei soliti casini innescati da questa, i due devono fuggire a Tangeri dove assistono alla morte di Marlowe, vampiro in stratta relazione con Eve, ammalatosi per aver bevuto del sangue contaminato. Soli e perduti i due amanti vagano per la città cercando di decidere se vivere o morire.


Gli interpreti sono estremamente azzeccati: chi meglio di Tilda Swinton per interpretare Eve, una vampira di estrema classe e profonda cultura? Tom Hiddleston interpreta Adam, il vampiro rockstar che più tenta di nascondersi e più viene inseguito dai fans curisi. Mia Wasikowska è l'avventata Ava, mentre John Hurt è Marlowe, il "vero" autore dei capolavori di Shakespeare. Di classe anche la crew tecnica: fotografia di Yorick Le Saux (Io sono l'amore), montaggio di Affonso Gonçalves (Un gelido inverno, Re della terra selvaggia), costumi di Bina Daigeler (Tutto su mia madre, Volver, Biutiful) e production design a cura di Marco Bittner Rosser (V per vendetta, Mission Impossible III, Bastardi senza gloria).


I vampiri di Jarmush sono creature di profonda e vasta cultura unita ad un grande amore per la natura (ad esempio conoscono il nome scientifico di tutte le piante), Eve è in grado di leggere qualsiasi libro a supervelocità e può datare un oggetto semplicemente toccandolo, Adam è invece dotato di straordinario talento per la musica e colleziona strumenti antichi e chitarre elettriche appartenute  a grandi bluesmen. Lei, bianca ed eterea, si muove in una Tangeri brulicante di vita, lui nero ed oscuro si sposta di notte in una Detroit ormai ridotta quasi a città fantasma, con i filari di case di media borghesia abbandonate e cadenti (mi dicono che in realtà quando una casa viene abbandonata i vicini la bruciano per evitare che diventi un rifugio di homeless). La terra sempre più inquinata corrompe il sangue degli uomini rendendo difficile anche l'approvvigionamento di sangue pulito per le provviste vampiresche. I vampiri non possono che contemplare la progressiva disintegrazione del mondo, che avviene senza consapevolezza da parte della razza umana (che loro definiscono zombie, per l'apatia e l'incapacità di apprezzare il bello). 


Il film è esteticamente curato e vi affiora a tratti una aspra critica per il lifestyle postindustriale occidentale, Jarmush arriva forse un po' fuori tempo massimo confezionando un'opera che tutto sommato non segna nessun significativo passo avanti rispetto a Dead Man e Ghost Dog. Resteranno però la grandissima classe dei protagonisti e una colonna sonora memorabile, oltre all'indiscutibile pregio di aver restituito i vampiri a un empireo irraggiungibile dagli uomini comuni in cui il significato dell'immortalità è di godere del bello in tutte le sue forme.

2014 - Solo gli amanti sopravvivono (Only lovers left alive)
Regia: Jim Jarmush
Scenografia: Marco Bittner Rosser
Costumi: Bina Daigeler
Musiche: Carter Logan, Jozef van Wissem

2 commenti:

  1. Senza dubbio stile da vendere, ma come giustamente scrivi, troppo fuori tempo massimo.
    Una mezza delusione.

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    1. Su Jarmush ho un pregiudizio positivo, lo ammetto. Nutrivo grandi aspettative e invece tutto sommato resta un po' incompiuto...

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